Stiamo concludendo l’anno liturgico e nelle nostre comunità si cominciano già a pianificare e ad organizzare le proposte del tempo di Avvento e di Natale.
Nell’avviare il biennio pastorale così come nell’entrare nell’anno di grazia del Giubileo abbiamo davanti a noi come orizzonte del nostro cammino la SPERANZA. Il vescovo Giuseppe nella Prima Lettera post cammino sinodale così al n. 13 dice di essa:
La speranza è come buttare l’àncora all’altra riva, vivendo in tensione verso l’incontro con il Signore, altrimenti la vita può facilmente diventare statica. Scrive san Paolo: “Ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi” (Romani 8,18). L’amore di Dio e la prospettiva del suo Regno sono molto più grandi di tutte le sofferenze che si consumano nella storia. Questa è la speranza: vivere protesi verso la rivelazione del Signore, verso l’incontro con Lui.
La speranza, come ci ha ricordato Paolo, nasce dall’amore di Dio e si fonda sull’amore scaturito dal cuore di Gesù trafitto sulla croce che si riversa in noi attraverso la costante presenza dello Spirito Santo che abbiamo ricevuto nel Battesimo e continua ad agire. La speranza non va mai confusa con l’ottimismo umano, frutto dell’umore o di un particolare carattere della persona. La speranza non è un’effimera aspettativa legata a qualche bene o sicurezza terrena. Per noi cristiani la speranza è un dono, è un regalo dello Spirito Santo. E questa speranza ha un nome: Gesù Cristo morto e risorto. Ci ricorda don Primo Mazzolari: “Sperare vuol dire guardare al di là di questa breve giornata terrena; vuol dire pensare ad una giornata che viene, perché Dio si è impegnato a far camminare il modo nella giustizia, perché il male non può trionfare, perché Cristo ha preso l’impegno del bene”.
Quale tempo migliore se non l’Avvento e il Natale per ridestare in noi la virtù della Speranza e ridire alla nostra vita e al tempo travagliato della storia che stiamo vivendo che è Cristo Gesù la nostra unica Speranza?
Grazie al lavoro congiunto del Servizio per la Catechesi, della Caritas diocesana e del Servizio Liturgico dal prossimo 10 novembre sarà possibile scaricare dal sito della diocesi il Sussidio dell’Avvento e del Natale, strumento che vuole aiutare le persone, le famiglie e le comunità a prepararsi a vivere una ad una le quattro domeniche di Avvento e poi il tempo di Natale.
All’interno di questo strumento di accompagnamento sarà possibile trovare:
- Il Vangelo della domenica con un breve commento che porta in sé alcuni spunti per lasciarsi interrogare dalla Parola;
- Il materiale per vivere tra adulti un tempo di ascolto della Parola;
- Il materiale per una breve attività da vivere all’interno del cammino di catechesi dei bambini e dei ragazzi (differenziata per fasce d’età) e da utilizzarsi in preparazione alla domenica di Avvento;
- Una proposta di realizzazione del segno della Corona di Avvento che richiama il giubileo ormai prossimo;
- Il Calendario dell’Avvento. Dopo il successo dello scorso anno, viene riproposto questo strumento per vivere brevi momenti di preparazione al Natale in famiglia.
In compagnia del Vangelo di Luca, il vangelo del “pellegrino”, ci incamminiamo allora nell’attesa fiduciosa di Colui che è nostra Speranza, Colui che ancora vuole introdurre noi e l’umanità nel cuore di Dio-Amore. Accogliamo le esortazioni che ci giungeranno dalla ricca Parola di Dio dell’Avvento e del Natale per muovere passi decisi e fiduciosi.
Buon Cammino di Speranza!
Don Enrico Facca
Delegato episcopale per l’Evangelizzazione e la Pastorale